+Literature Bonus Track THE SURPRISING TECNOLOGY: MASTER AND COMMANDER

THE SURPRISING TECNOLOGY: MASTER AND COMMANDER

di Jeffrey Lebonsky

HMS Surprise at Chula Vista Marine Group Boat Works – photo by PRO – Port of San Diego


Tecnologicamente, le fregate del XIX secolo erano un vero gioiello di efficienza, realizzate con una perfetta integrazione delle conoscenze, tradizioni, capacità di figure differenti e professionalmente avanzate.
Le linee dello scafo erano progettate minuziosamente per sfilare sull’acqua a grande velocità, e lo scafo
stesso era realizzato in legno robusto secondo una tradizione antica di migliaia di anni, rivestito poi in
rame. I progettisti conoscevano le particolari esigenze di una nave che dipende completamente dai venti per velocità e direzione, e ottennero grandi superfici veliche e la possibilità di deviare dalla direzione del vento anche di 60°. All’interno, 200 persone dovevano vivere e combattere, a volte senza sbarcare per diversi mesi: ciò comportava che ogni spazio andava immaginato nelle tre dimensioni, per contenere viveri adeguati, alloggi, munizioni, medicine, attrezzature e legnami per le riparazioni in mare, eccetera. La fregata, più del grande vascello, ha l’esigenza di conciliare in poco spazio esigenze duali: le esigenze della guerra in mare come della navigazione pacifica; quelle della raffinata classe degli ufficiali, diverse rispetto ai semplici marinai; quelle di una nave con cucina funzionante per 200 persone e un nutrito armamento ma costruita di legno corde e tela, facilmente infiammabili; non ultimo, quelle di alloggi che funzionassero in mare, dove per intenderci un’onda può scaraventarvi giù dal letto. La saturazione di ogni spazio, purtroppo, non era possibile a causa delle esigenze di movimento durante la battaglia e le operazioni di fuoco con i cannoni.
La realizzazione delle fregate fu davvero, quindi, un’impresa fuori dal comune, e solo la genialità dei costruttori, dei comandanti e dei marinai stessi permise di risolvere questi problemi a prima vista irresolvibili. Un principio che venne tenuto presente era l’adattabilità. Per esempio, il ponte coperto che ospita i cannoni veniva usato per gli alloggi. La maggior parte del ponte diveniva durante il giorno una mensa, e durante la notte una camerata dove venivano appese delle amache sospese per i marinai; non vi era intimità e il marinaio riponeva gli oggetti personali in una cassetta personale. Nella zona poppiera delle pareti smontabili in legno dividevano una parte del ponte per destinarlo a piccole cuccette per gli ufficiali, e infine a una stanza minuscola per il comandante.

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A WONDERFUL SURPRISE: MASTER AND COMMANDER

by Jeffrey Lebonsky

vertical section of the fricate Novara – detail


Built by the French in 1794 under the name of Unité, the HMS Surprise was a deceiving war prey and
afterwards it was used by the British Royal Navy. It was also used by the writer Patrick O’Brian for the
most part of his novel series “Master and Commander” (21 volumes). Such books glorified the beauty and quality which for the same cinematographic adaption the film director Peter Weir (“Dead Poets Society”, “Truman Show”) asked the exact reconstruction with a floating copy and a second one in the basin. The ship, in the XIX century, was probably the best one ever created by the naval technology before the invention of metals for boats. Giant floating buildings, made up of natural materials, were 40-60 metros long and they had an equipment of about forty guns.
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Author: Orazio Caruso

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