TIJUANA-MESSICO
Testo di Sebastian Di Guardo
Tijuana è una città messicana di cui ci siamo già occupati nel nostro numero 5 “Urban wounds and scars”.
Si tratta di una grande città di quasi due milioni di abitanti “ufficiali”, divenuta tristemente nota per il suo sviluppo lungo il confine. La politica americana, che di recente è tornata alla ribalta per via delle iniziative sull’immigrazione di Donald Trump, ne ha caratterizzato l’espansione, la forma e la società in modo radicale. La megalopoli si pone infatti proprio al confine con gli Stati Uniti, difeso da un “vallo” poderoso di recinzioni e muri di cemento. Fin dalla guerra U.S.A.-Messico, (1848) Tijuana si è ritrovata ad aumentare di abitanti e di grandezza per via delle migliaia di persone che provano continuamente, da li, ad emigrare, per lo più illegalmente, in Alta California.
Arrivare dalle spiagge dell’isola di Coronado nella vicinissima città di San Diego, costellata di ville e famosa per il surf, è quasi straniante. Dagli U.S.A., si passa il confine con facilità difficile a credersi. Passato lo “spessore” del “muro”, sei accolto da una serie di bancarelle dagli avventori urlanti, musica assordante e strade più o meno asfaltate.
TIJUANA-MESSICO
by Sebastian Di Guardo
Tijuana is a Mexican city which we already discussed in our fifth issue, “Urban wounds and scars”. It is a large city of almost two million “official” inhabitants which, unfortunately, became well known for its development along the border. The American policy, which recently has changed because of Donald Trump’s immigration initiatives, has radically characterized the expansion, the shape and the society. In fact, the megalopolis arises right on the border with the United States protected by a range of massive fences and concrete walls. Since the U.S.A-Mexico War (1848), Tijuana was found to increase in population and size because of the thousands of people who are constantly trying, from there, to emigrate, mostly illegally, in Alta California. Arriving from Coronado island beaches to the nearby city of San Diego, full with villas and famous for surfing, it is almost alienating. From the U.S.A the border can be crossed with an unbelievable easiness. By surpassing the “thickness” of the “wall”, you are greeted by a number of stalls with screaming merchants, loud music, and more or less paved roads.